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Descrizione
Non semplice diario di detenzione, ma racconto di formazione alla moderazione dei costumi e alla conquista della serenità interiore secondo un ideale di compostezza classica che è modello insieme di vita e di scrittura. Il regime carcerario è paragonato a quello monastico: educa alla sobrietà, al controllo degli impulsi, al lavoro costante come antidoto alla noia e all’abbrutimento. Molto lo accomuna al romanzo Le mie prigioni di Silvio Pellico. Il fatto che innocui letterati abbiano dovuto languire per anni in carceri malsane è un potente atto di accusa contro la pretesa giustizia sovrana; non c’è giustizia dove c’è violazione dei diritti e della dignità di altri uomini. Questa la lezione, purtroppo ancora attuale, che Gazzadi impartisce ai suoi lettori.
Dettagli
Categorie
Dimensioni del file
6,8 MB
Lingua
ita
Anno
2022
Isbn
9788857594309