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Descrizione
I periodi di crisi sono spesso caratterizzati da un ritorno alla tradizione più acritica e superstiziosa e a concezioni filosofiche, religiose e politiche che ispirino certezza e sicurezza. L’uomo, disorientato e insicuro, non aiutato da un’adeguata istruzione scolastica né da una preparazione culturale critica, incapace di crearsi da solo una propria identità, cerca sicurezza ovunque capiti: droga, violenza, religione. In ambito filosofico si cerca la sicurezza nella metafisica, che, in qualunque sua accezione, è sempre una forma di realismo. Il presente volume raccoglie otto saggi critici, che, argomentando contro il realismo nelle sue forme più recenti, si confrontano con gli autori più rilevanti del pensiero del Novecento: Russell, Wittgenstein, Carnap, Quine, e altri ancora. Autori oggi quasi dimenticati, ma che vale invece la pena di riprendere in mano per la robustezza delle loro argomentazioni e per la profondità delle loro analisi. Attraverso un percorso critico personale, l’autrice propone una prospettiva che, riconoscendo nella dialettica tra teoria e prassi la funzione costitutiva di linguaggi, fa appello alla responsabilità dell’uomo per orientare la scienza verso nuove possibilità di azione umana sul mondo e per la realizzazione di una razionalità, non già data, ma possibile.
Dettagli
Categorie
Dimensioni del file
4,7 MB
Lingua
ita
Anno
2021
Isbn
9788857577746